Sta roba che sarebbe bene avere roba per poter fare altra roba mi piace abbastanza, mi piace la roba, avendo la roba che mi serve è facile dire che mi piace, ma forse non è il modo più ottimale per vivere. Senza forse.
Anche perché, ad esempio, chi non ha roba come fa? Non sussiste?
Superficialmente, potrebbe pure sembrare così, ma non è che si smette di esistere.
Si potrebbe fare che chi ha, dà!
E se chi ha, dà; chi non ha cosa fa?
Aspetta che gli venga dato per poter dare a sua volta a chi è rimasto senza?
Sì, potrebbe essere fattibile. Tutto di meno, ma tutto per tutti.
Figo, no?
Eh, ma come la gestisci una roba così? Non è mica facile!
Poi tra chi non può, chi non vuole, chi non ci pensa, che lo dice ma non lo fa, alla fine sta roba dello sbilanciamento della roba non si risolve mai.
Io non è che c’ho della gran roba da dare. Quindi sono inutile pur essendo sussistente?
Se dessi tutto quello che ho, al contrario, diventerei più utile e meno sussistente?
Alla fine forse la roba è pure sopravvalutata. Che ci fai con la roba? Tendenzialmente ci fai altra roba. Ma tolte le robe strettamente necessarie, tutto il resto, è davvero così importante?
Cioè, a parte tutto, che resta?
Nulla! Ovvio.
Eh, ma sto nulla o presunto tale, è una cosa negativa o positiva?
Facciamo finta di fare una roba di nulla bilanciato, che toglie dove c’è il di più e mette dove c’è il di meno…organizziamola!
A parole è facile.
Le parole, per esempio, sono nulla. Non sono tangibili, non sono materiche, per quanto si cerchi di pesarle e calibrarle per bene, non potranno mai fare da contrappeso alla bilancia. Le parole hanno mai davvero fatto la differenza?
Boh, magari qualche volta sì, ma essendo solo parole non ne rimane traccia fuori dal ricordo.
E a che serve ricordare parole dette in momenti diversi da quello che si sta vivendo? Per fare esperienza. Per imparare. Ah già, ora ricordo, si dice anche memoria.
Non so voi, ma io non ricordo granché la roba che ho avuto, mentre tendo a imputtanirmi sulle parole che ho sentito, letto…o anche scritto.
Sì perché nella infinita varietà di utilizzi che si possono trovare per impiegare la parola, quello di esprimere un concetto e poterlo ripetere, mi è sempre parso miracoloso. E non sono affatto uno che crede nei miracoli. Credo nella parola, ma questo non significa che credo a tutto quello che sento, anzi, proprio perché comprendo il potere infinito che hanno queste “non robe” tendo spesso a diffidarne.
Puoi diffidare di ciò che le parole dicono, ma ti sfido a dimenticare qualcosa che, spiegato bene a parole, ha un significato per te!
La comunicazione, tolto tutto, è ciò che rimane. Che non vuol dire che si può vivere di sola comunicazione. Anche perché, se non restasse nulla, la comunicazione si ridurrebbe a una monotona litania lamentosa e nostalgica. Ma ci fosse rimasto un solo concetto al mondo, tutti potrebbero continuare a esprimerlo a parole. Sarebbe una bella noia, ci mancherebbe, ma che le parole resterebbero è innegabile.
Adesso immagina che non hai più niente. Che non c’è più roba. Che non puoi più fare roba.
Cosa te ne fai delle parole?
A parole siamo tutti bravi…no non è vero nemmeno questo.
Poter usare le parole non vuol dire essere bravi a farlo. Io ho scritto tutta sta roba senza comunicare quasi nulla, quindi viene a mancare l’utilità stessa della parola.
Non servono parole, né robe per fare roba.
Serve comunicare.
Quanto è difficile comunicare.
Si riuscisse a comunicare davvero, sai quanta roba in meno servirebbe?
No.
Io non lo so.
Non sono bravo neanche un po’ a comunicare.
Inutile sussistenza delle robe.
“Non sOno bravo ne anche un po’ a comunucare” ???!?!?!!!! e allora questa che roba è, scusa?!?! ^_^
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ahahah Meno male che ci sei tu! 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona