“È solo un drappo di velluto rosso, lo vedo.
Un telone pesante logoro e impolverato, che per anni ha assorbito e imprigionato le parole e la tensione di chi ci si è nascosto dietro.
Visto da vicino è soffocante e se ci si avvicina troppo, viene da tossire dai tanti acari che contiene.
Eppure non è la polvere che mi mozza il fiato.
Alzo lo sguardo e il velluto sembra sparire nel buio come se fosse agganciato direttamente al cielo, non è l’oggetto in sé, è il fatto di trovarcisi dietro che mi fa battere forte il cuore.
Tutto è ovattato, poca luce e suoni smorzati.
Solo lo scricchiolio delle assi di legno ad ogni cambio di peso, i passi dei compagni di viaggio che mi vibrano sotto i piedi, le orecchie che si chiudono a contenere i battiti del cuore e l’incapacità cronica, per quanto mi concentri, di ricordare le battute.
Fino a quando… un cigolio… e il rosso che ho davanti si ferisce di luce.
Un ultimo tuffo a bomba del cuore nello stomaco seguito da una fortissima sensazione di vuoto, un attimo di stordimento,una luce accecante e in un attimo infinito il sipario non c’è più.
È per questi pochi istanti che separano il pensiero dall’azione che faccio teatro.”
Monologo Sipario tratto da Desdemona 2.0 andato in scena venerdì 04/03/2016 al Teatro Testori di Forlì. Scritto da Davide Linari e diretto da Adler Ravaioli.
Monologo vincitore del “Premio Città di Parole” 2015 Firenze.
© Foto Pier Paolo Longo
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