Quindi voi sareste nati là dove la terra violenta il cielo e l’orizzonte si colora di polvere? All’ora in cui i pensieri lasciano spazio ai sogni e le preoccupazioni alle idee? Mi state dicendo che quello che guardo con questi occhi appesantiti dalla stanchezza di realtà , è in realtà pura finzione?
No. Non è così. Vi vedo, vi ho visto. Siete cresciuti sotto i miei occhi. Avevo gli occhi chiusi, ma vi ho visto.
Vi tocco vi parlo e vi ascolto. Esistete per davvero e di questo voglio ringraziarvi. Perché non mi avete lasciato solo, a immaginarvi ingrigire e pian piano sbiadire.
Vi ringrazio di aver riso delle mie paure e di averne assecondato la parabola.
Quella che mi avete incoscientemente concesso si chiama fiducia, e io non so cosa di più grande possa essere donato a una persona. Sono molto teso se penso che la fiducia è fatta apposta per essere tradita, ma nulla più del mantenere una promessa mai fatta, mi spinge a volervi restituire il regalo.
Ormai siete tutti una parte di me. Lo dico tutte le volte, ma è davvero così. Io non potrò mai essere per nessuno quello che voi tutti siete per me.
Voi per me non siete solo amici, questo è ancora facile tra le cose più difficili, no voi siete anche un’altra cosa.
Voi per me siete forma e contenuto, siete magia e mistero, siete la voce dei miei silenzi e arma contro le mie fobie. Siete l’ombra sotto i coni di luce e siete sagoma brillante nel buio dei pensieri.
Non sono bravo con le parole… ma chi voglio prendere per il culo… il problema non sono le parole, il problema è che è un bel casino capire cos’è questa cosa che cresce dentro quando apri di nuovo la porta della fantasia. C’è talmente tanta roba che ti casca addosso quando apri quella porta, che a volte hai paura di restare sepolto per sempre.
Mi ripeto lo so, ma questa sensazione apparentemente terribile, è la cosa che più si avvicina alla definizione della parola VITA.
Voi siete vita, non perché siete in vita ma perché la date…la vita. Animate le parole di movimenti e suoni, create e plasmate a vostra immagine, siete divinità in momentanea ascesa.
State su un palco a ripetere le parole che avete mandato a memoria e gesti che avete reso quotidiani.
Portate al mondo quello che altrimenti andrebbe perso.
Voi siete storia, non perché vivete nel passato ma perché la raccontate. La vivete.
E per una qualche proprietà che non so, vivendo la storia, la fate diventare reale.
Siete questi personaggi, lo so è terribile, ma poteva andarvi peggio… sareste potuti essere degli attori!
A domani, per conoscervi… finalmente.
Con impazienza…io.