Ticchete tacchete ticchiti to!
Queste mie rime a chi le do?
Ticchete tacchete ticchiti to!
Il mondo è mio e a te non lo do!
Che succede all’infuori di me?
Sento gli echi dei pensieri bui rifrangersi contro il mio muro di luce.
Quanto costa vivere?
Meno di quello che posso spendere, quindi perché preoccuparsene.
Facce contrite. Odio le facce contrite.
Che hai da guardare con disgusto?
Sono forse io il problema che ti impedisce di essere felice?
Mi dispiace, ma in realtà no.
Finanzio guerre, uccisioni, massacri. Chi non lo fa?! Chiunque non agisce in senso contrario va nella stessa direzione.
Vi sembra che siamo fermi?
A me non pare, la mia soddisfazione cresce di giorno in giorno.
Voi lamentatevi, piangete e disperatevi ma, vi prego, continuate a non remare. La barca va benissimo senza nessuno che remi contro. Abbiamo imboccato le rapide della civiltà evoluta. Se l’alternative è essere vittima, io scelgo di essere carnefice. Falsi quelli che dicono il contrario, nella scelta tra avere tutto e non avere niente, io ho scelto di avere di più. Se aveste avuto la stessa possibilità avreste fatto altrettanto. Ma a tutti piace pensare di essere vittima delle scelte degli altri.
Volete lamentarvi?
Fatelo, non mi toccano minimamente le vostre lagnose rimostranze. Barricatevi dietro una qualche dignità che vi convinca ad armarvi per difendervi. Bella invenzione la fede. Abbiate fede, che io mi tengo il potere.
Avete tanta paura di perdere quello che avete, eppure non avete nulla che non sacrifichereste per avere di più.
Alla fine ci penseremo quando arriverà.
E finirà, ovviamente.
Datevi la colpa l’un l’altro.
Il baccano sarà la fine del mondo.
Quando tutti quanti urleranno, non ci sarà più nessuno ad ascoltare.
Ticchete tacchete ticchiti to!
Il tempo è scaduto già da un po’!
Ticchete tacchete ticchiti to!
Ora sto in piedi, ma presto cadrò…