e ancora, e ancora, e ancora…

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E ancora, e ancora, e ancora.

Fa ancora effetto o ci stiamo assuefacendo? È più la voglia di sangue o di pace?

Stiamo soffrendo, certo, ma soprattutto abbiamo un gran bisogno di condividere un dolore che, in fondo in fondo, non ci appartiene affatto.

Fa male, fa sempre male, ma inconfessabile si insinua nell’anima il sollievo di averla scampata un’altra volta. Si riesce a parlare del dolore molto meglio se non è noi che affligge.

Terrore, paura, spavento, diffidenza, sospetto, violenza… ci caschiamo tutte le volte. Continuiamo a giocare a un gioco che rinneghiamo, ma che ci affrettiamo a essere tra i primi a cominciare. Foto, video, fiumi di parole, e ancora, visualizzazioni, commenti, condivisioni…like… Una guerra di comunicazione, contro una guerra di tensione.

Per ogni 10 morti, 100000 persone cominciano ad avere paura, per ogni persona spaventata 100 tramano vendette e violenza. Ed ecco che la ruota continua a girare. Inerzia.

Esiste un modo per fermare tutto questo?

Non veloce, né indolore. Non sarà aggiungendo violenza alla violenza che si risolverà qualcosa. Non con le armi, né con le parole, né men che meno con la fede.

Preghiamo…

A cosa serve pregare?

Ditemi quando mai nella storia è servito a qualcosa pregare.

Non è avendo fede, ma smettendo di avere paura che si può vincere. Per noi la fede non è forza, ma conforto per paura di morire. Non servirà a nulla, ma inizio a mettere le mani avanti…

Non preghiamo mai per gli altri. Non si prega per Parigi, per la Siria o per Bruxelles. Ognuno prega per sé, prega che quello che è successo agli altri non avvenga anche a se stesso! Non prega per la vita dopo la morte, ma prega per non morire! Si prega per paura, non per fede.

La paura si affronta con il coraggio. La paura di morire si affronta con il coraggio di vivere, non accettando di vivere in uno stato di perenne terrore. Bisogna essere sociali e non social. Si deve stare insieme, non condividere tutti una notizia. Si deve parlare non gridare, e soprattutto non si deve rispondere alla violenza con altra violenza. BASTA!

C’è sovrabbondanza di gente che porta morte in nome di Dio. Poi ci sono anche i terroristi…quelli che uccidono perché non sanno cos’altro fare. Alla base di tutto c’è l’odio.

L’uomo non è nato per odiare, l’uomo viene spinto ad odiare! Fin da bambino:

Loro li dobbiamo odiare perché ci hanno portato via tutto;

loro li dobbiamo odiare perché vogliono venire a portarci via tutto;

loro li dobbiamo odiare perché non abbiamo mai avuto niente.

Questioni pratiche, non divine. Lo sappiamo che Dio non c’entra!

L’odio si combatte con l’amore e, mi perdonerete, non c’è nulla di più umano dell’amore. Non saremo sempre bravi a spiegarlo, ma l’amore viene solo dalle persone!

Peace and love?

No.

Ma se ogni volta che qualcuno uccide tutti imbracciano le armi, non vedo come potrà mai finire.

Loro si fanno esplodere, ma a saltare per aria ci siamo tutti.

Un commento Aggiungi il tuo

  1. Riflessioni che condivido moltissimo, ho avuto pensieri molto simili quando ho sentito la notizia.

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