Sono intollerante e NON ne vado fiero.

Sono intollerante. È la verità più vera che abbia mai capito su me stesso.

Ormai non posso più fingere. Sono deluso e sconcertato, ma devo accettarmi per quello che sono.

Un intollerante della peggior specie.

Devo chinare il capo alla sconfitta e cominciare a cambiare opinione su di me, prima che sugli altri.

So che questo sembra un sintomo opposto a quello dell’intolleranza, ma non è così.

Ho detto di essere intollerante, non stupido, e solo gli stupidi non cambiano mai opinione.

Mi sono accorto di essere intollerante, perché è il mio corpo che me lo sta dicendo. Il mio organismo che si rimescola ogni volta che qualcosa di, a parer mio, stupido o ingiusto avviene sotto i miei occhi, o mi viene sventolato sotto il naso.

Partiamo subito da un doveroso distinguo: non sono un intollerante religioso/razziale. NO.

Mi invento una tipologia di intolleranza apposta per me, la chiamerò Intolleranza Razionale.

Sono sempre arrabbiato, anzi no, sono proprio incazzato a bestia, ma al contrario degli altri intolleranti, riesco  a ragionarci sopra. Sia ben chiaro, la cosa alla fine, non mi aiuta granché.

Sono intollerante verso CHIUNQUE dimostri una profonda stupidità o chiusura mentale.

Dico sul serio. Divento più intollerante degli intolleranti classici. E forse questa è la mia prima e più potente forma di intolleranza.

Io non tollero chi nasconde dietro a parole come NEGRO, ZINGARO, FROCIO, IMMIGRATO DI MERDA, la propria ignoranza e frustrazione.

Odio chi odia gli altri senza un motivo apparente, o peggio, per un motivo completamente sbagliato e illegittimo. Odio chi reinterpreta la storia a suo piacimento e cerca di convincere che il male a fin di bene non è poi così male. Salvo poi scoprire che il loro bene, è male per gli altri.

Non soffro gli insofferenti e quelli che si sono fatti una cultura per sentito dire. Loro che con tanta arroganza danno degli ignoranti a quelli che argomentano invece di insultare.

Mi fa incazzare chi si incazza per ogni elemento che metta in discussione le proprie credenze. Dico credenze, perché ormai la scienza e la religione si sono fuse in un unico grande calderone di soprannaturale assenza di materia…grigia….

Rinchiuderei chi vuole limitare le libertà altrui, chi va contro i diritti degli altri per paura che un domani, senza nessun motivo, vengano lesi i propri. Chi per guardare in avanti calpesta tutto quello che incontra. Sono stufo di sentire queste persone invocare l’uguaglianza davanti a un Dio, quando ciò che vogliono per sé non lo concederebbero agli altri.

Giudico male chi giudica, in continuazione, senza sapere, senza conoscere e cosa peggiore senza capire. Inutile nascondersi dietro un dito. Vi giudico ogni volta che condannate gli altri e assolvete voi stessi.

Mi infastidisce chi si infastidisce di avere accanto qualcuno diverso da lui. Chi non parla ma isola, chi urla e offende, chi picchia per togliere la dignità. Picchierei tutti quelli che sono pronti alla violenza.

Toglierei la libertà di pensiero a chi rievoca la dittatura.

Mi contraddico invocando un po’ di coerenza, al punto di sostenere il contrario di quello che penso se una persona che ritengo stupida, per una volta la pensa come me.

Sono razzista verso chi è fiero di esserlo, insofferente verso chi augura il male, provo avversione verso chi si vanta di essere superficiale, populista o fascista.

Chiedo di mantenere la calma, mentre vado a fuoco dalla rabbia.

Sono intollerante e, al contrario di molti, NON ne vado fiero.

8 commenti Aggiungi il tuo

  1. cibergam ha detto:

    Un intollerante al cubo.

    Piace a 1 persona

    1. B ha detto:

      Ahimé questo è quanto…

      "Mi piace"

      1. cibergam ha detto:

        Coerenza …

        Piace a 1 persona

  2. Belial (lex89) ha detto:

    Il contrario sarebbe accettare, e non sempre è un bene. Essere intollerrante di per sé non è bene e non è male, è come reagisci a esserlo. Non puoi decidere chi odiare o chi amare, al contrario però puoi andare oltre. “Odio gli islamici”, se do delle ragioni valide posso anche accettare: “Gesù appare nel corano, il fatto che lo insultino non ha senso”, può essere una ragione e l’odio non diventa semplice paura dell’ignoto, ma qualcosa di più razionale che non é detto che mi spinga alla violenza, ma a prendere provvedimenti pacifici forse sì. È solo un esempio, del cavolo forse, ma per far capire che non è l’intolleranza il problema, come non lo è l’odio o la passione sfrenata, bensì le reazioni a questo.

    Piace a 1 persona

    1. B ha detto:

      Hai centrato il punto! Nello specifico, il tutto gira intorno al mio intimo disagio, di aver realizzato qualcosa che non volevo accettare su di me. Senza ipocrisie. L’intolleranza, come la rabbia, è un sentimento difficilmente controllabile, ma se si tenesse a mente, come priorità, il rispetto degli altri, non saremmo costretti a parlare solo delle conseguenze che ne derivano. La dialettica è l’unica soluzione. Ovviamente questo è solo il mio pensiero.

      Piace a 1 persona

      1. Belial (lex89) ha detto:

        La dialettica è sempre una soluzione più che accettabile, entrambe le parti devono però portare prove a favore, se una delle due inizia con il “per me è così”, senza prove o senza supporti non funziona e non si arriva da nessuna parte. Anche accettare la propria ignoranza è simbolo di intelligenza, il fatto che uno coscientemente non voglia informarsi non vuol dire sia stupido, può essere solo che non gli interessa, ma a quel punto non discute neanche. A me il calcio non piace, non mi intrometto però a dire “non capite un cazzo, è uno sport ignorante…” e giù di insulti, né mi lamento di chi lo segue. Allora perché la gente non fa lo stesso con ciò che non sa? Se l’arte contemporanea non ti piace, perché la critichi se non sai di cosa stai parlando? Perché ti lamenti dei prezzi delle tele se poi i prezzi dei calciatori sono uguali se non, a volte, superiori? Io posso provare rispetto, ma pretendo ci sia anche dall’altra parte… dialogo sì, ma deve essere intelligente e avere prove a supporto, altrimenti è solo ipocrisia e stupidità.

        Piace a 1 persona

      2. B ha detto:

        Continuiamo a rimarcare circa lo stesso concetto. In effetti, più che la dialettica, il dibattito sarebbe ancora più produttivo. Resta il fatto che alla base sta il problema, verso cui provo intolleranza, che si tende a parlare proprio di quegli argomenti di cui non si hanno competenze. Non è stupido non volersi informare, ma lo è voler sostenere argomenti che non si conoscono. Non metterei mai becco su questioni mediche (per dirne un’altra) che non posso comprendere, ma in molti lo fanno comunque. Da qui però non nasce un dibattito, ma un fastidioso muro contro muro che non porta a nulla se non alla rinuncia di una delle due parti, spesso quella che parla con cognizione di causa, a sostenere il proprio punto di vista. Perché alla fine ci piace discutere solo se la discussione porta a qualcosa.

        Piace a 1 persona

      3. Belial (lex89) ha detto:

        Esatto! Sono d’accordo. Altra insofferenza? Che poi chi porta le prove è l’arrogante saccente e testa dura che vuole imporre la sua visione.

        Piace a 1 persona

Lascia un commento